Scopri Nola, tra arte, fede e folklore

La cattedrale

Costruita intorno alla tomba del protovescovo Felice, la Cattedrale di Nola sorge in un’area già abitata in epoca romana: una domus utilizzata come ecclesia, fu la prima cellula intorno alla quale si sviluppò la primitiva basilica cristiana ampliata, poi, nel corso dei secoli. Delle antiche strutture restano tracce nella Basilica inferiore o Cripta di san Felice nella quale, da secoli, si ripete il 15 novembre e l’ 8 dicembre di ogni anno il “Miracolo della Manna”: un liquido proveniente, secondo la tradizione, dal corpo del Santo Vescovo. Luogo di preghiera e di tradizione ma anche scrigno di pere d’arte, la basilica inferiore conserva una rarissima Croce Gemmata (V – VI secolo) ed un imponente altorilievo raffigurante Cristo fra gli apostoli (XIII secolo). La modifica dell’assetto urbano, residenziale e viario dovuta al susseguirsi di eruzioni vulcaniche e alluvioni rese quasi indispensabile tra il V ed il IX secolo la costruzione di un nuovo edificio di culto, le cui basi furono poste sull’ antica e primigenia basilica feliciana ad una quota, però, superiore. Ulteriori modifiche si ebbero nel XIV secolo grazie al patrocinio dalla famiglia comitale degli Orsini, in particolare, del conte Nicola (1350 – 1399) il quale commissionò nel 1363 il coro e l’altare e, tra il 1387 ed il 1395, l’ampliamento dell’intero edificio traslando la facciata verso la piazza pubblica. Altra importante fase edilizia è da ricondursi alla metà XV secolo. Al tempo dei conti Raimondo (1415 – 1459) e Orso (1462 – 1461) Orsini, fu realizzato il transetto che determinò l’inclusione della chiesa dei Santi Apostoli nella cattedrale stessa. La fabbrica fu, poi, ulteriormente ammodernata secondo un gusto rinascimentale e da importanti artisti del tempo quali Giovanni da Nola e Andrea Sabatini da Salerno. Danneggiata da un cedimento strutturale nel 1583 la chiesa, unitamente al palazzo vescovile, fu ricostruita tra il 1586 e il 1594 durante l’episcopato di Fabrizio Gallo (1585-1614). Nuovamente distrutta nella notte tra 12 e il 13 febbraio 1861 da un incendio di origine dolosa, la cattedrale nolana fu ricostruita in stile neo-rinascimentale dagli artisti più attivi nell’area napoletana a cavallo tra il XIX e XX secolo: Nicola Breglia, Salvatore Cepparulo, Palo Vetri e altri. La Cattedrale fu inaugurata con solenne cerimonia il 15 maggio del 1909. In quella occasione fecero rientro a Nola le spoglie di san Paolino, trafugate dal complesso basilicale di Cimitile dai Longobardi tra il IX e X secolo e trasportate prima nella Cattedrale di Benevento e, successivamente, nell’XI secolo nella Basilica di San Bartolomeo sull’isola Tiberina a Roma. Di particolare interesse sono le sculture in cartapesta – come la statua dell’Assunta posta nella tribuna – che, simulando i materiali più preziosi come il bronzo, il legno ed il marmo, rendono unica la Chiesa Cattedrale di Nola.

Il Museo storico archeologico

Il Museo Storico Archeologico è ospitato nel complesso monastico di Santa Maria la Nova, edificato nel 1521 nel Casale Nuovo della Nola medievale. Il nucleo iniziale, inaugurato nell’estate del 2000 con l’obiettivo di custodire e valorizzare il patrimonio archeologico e storico-artistico della città e del territorio circostante, è stato arricchito, nel dicembre del 2009, da reperti provenienti da nuovi scavi e da materiali di età medievale e moderna. L’esposizione museale vuole raccontare lo sviluppo cronologico dell’Ager Nolanus attraverso un percorso che si snoda su tre piani, riunendo reperti di vecchio ritrovamento a quelli provenienti da recenti scavi promossi dalla Soprintendenza Speciale per i Beni archeologici di Napoli. Quanto è visibile nelle vetrine riflette alcuni aspetti della vita millenaria dell’ agro nolano, dalle testimonianze più antiche dell’età del Bronzo ai dipinti di età moderna.

Il Museo diocesano

Inaugurato l’undici marzo del 2000, il museo Diocesano di Nola  è in parte  ospitato nelle sale del palazzo vescovile costruito durante l’episcopato di Fabrizio Gallo (1585-1614) ed in parte in ambienti attigui alla Cattedrale. Restauri e scavi archeologici hanno portato al recupero e all’utilizzo, come sede espositiva, di diversi spazi sacri come la chiesa trecentesca di San Giovanni Battista dei Fustiganti, inglobata nel percorso museale. Il Museo Diocesano conserva la preziosa eredità del Tesoro della Cattedrale formatosi nel corso dei secoli grazie a donazioni di personaggi illustri e dei vescovi. Al Tesoro si aggiungono opere d’arte scampate all’incendio che distrusse ne 1861 la Cattedrale di Nola e opere provenienti da chiese e da altri edifici religiosi della diocesi che, per motivi di tutela e conservazione, sono custodite nel Museo nolano.

La festa dei gigli

La festa dei Gigli, dedicata a san Paolino vescovo (V sec.), è una delle manifestazioni popolari più spettacolari d’Italia. Il 4 dicembre 2013 è stata riconosciuta dall’UNESCO patrimonio dell’umanità. Protagonisti della manifestazione sono otto macchine a spalla dette “Gigli”, pesantissimi obelischi di legno alti venticinque metri, e una “barca”, più piccola, tutti ricoperti di artistici rivestimenti in cartapesta. I gigli e la barca vengono “cullati” da una “paranza” formata da circa 120 uomini guidati da un “capo paranza”. I “cullatori” fanno ballare, ruotare ed avanzare le macchine al ritmo di trascinanti marcette suonate da una fanfara che trova posto sulle macchine stesse. Quella dei Gigli è una festa che coinvolge l’intera popolazione nolana per tutto il corso dell’anno e che ha il suo momento più coinvolgente nella domenica successiva al 22 giugno (festività di san Paolino) quando, fino a notte inoltrata, seguendo il tradizionale ordine, i Gigli percorrono le strade del centro storico, acclamati dall’intera popolazione e ammirati dai turisti.

fonte associazione Meridies Nola